giovedì 11 febbraio 2010

OGM – Acli Terra apprezza la proposta Barroso

Condivisione e apprezzamento di Michele Zannini, Presidente nazionale di Acli Terra, per le dichiarazioni rese dal Presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, relative alle questioni sollevate dalla discussione in atto sulla coltivazione di organismi geneticamente modificati.
Nel giorno dell'investitura del nuovo Esecutivo europeo, Barroso ha ipotizzato un nuovo sistema di autorizzazione comunitario, intanto dotato di adeguate acquisizioni scientifiche, che lasci liberi gli Stati membri di decidere autonomamente per il territorio di riferimento, contrastando di fatto la recente sentenza del Consiglio di Stato Italiano, che impone al Ministero delle Politiche Agricole di concludere il procedimento di autorizzazione a coltivare una particolare varietà di mais OGM.
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Si tratta di una proposta che sostiene e valorizza la democrazia e il rispetto della sovranità del popolo – afferma Zannini.
Una tale procedura darebbe spazio alla partecipazione attiva ed al protagonismo dei produttori e dei consumatori, in particolare degli agricoltori più direttamente impegnati in produzioni di qualità. Nessuno Stato e nessuna Istituzione, per quanto autorevole, ha il diritto di imporre, e perfino di autorizzare, comportamenti che possono incidere in maniera tanto decisiva nella qualità della vita delle persone, senza richiedere la loro opinione attraverso procedure di autentica responsabilizzazione.
La questione degli OGM è molto seria: ci troviamo di fronte ad un problema non solo economico, che implica radicali valutazioni politiche ed etiche. Lo scontro non è ideologico, non è tra tradizione ed innovazione. Per Acli Terra è una questione di scelte e di comportamenti che concorrono a dare un senso e ad un significato al produrre. Il primato della tutela delle tipicità e dell’ambiente, della salvaguardia delle biodiversità naturali e dell’integrità delle produzioni alimentari è una prospettiva socialmente e culturalmente non negoziabile con gli interessi di visioni esasperate, sul piano industriale, del produrre e del distribuire. Noi sappiamo che la stragrande maggioranza dei produttori e dei consumatori non vuole l’introduzione di OGM; ciò avvalora la necessità di praticare forme democratiche di accertamento delle reali volontà e disponibilità alla coltivazione e al consumo di prodotti transgenici». Serve pertanto, per Acli Terra, un serio confronto, tra gli interessi diversi in campo, ricco di basi scientifiche di discussione e, soprattutto, veramente libero da condizionamenti, che parta dalla peculiarità e distintività dell’agricoltura italiana o, meglio, delle tante agricolture tipiche italiane.

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