martedì 2 febbraio 2010

Acli Terra pronta per un referendum anti OGM

Napoli - 02/01/2010 - Comunicato Stampa di Acli Terra - Intervenendo all’Assemblea delle Regioni Acli del Sud e delle Isole, impegnate nel percorso della Conferenza Organizzativa e Programmatica delle Acli, Michele Zannini, Presidente nazionale di Acli Terra, ha espresso profonda preoccupazione per la recente sentenza del Consiglio di Stato, che impone al Ministero delle Politiche Agricole di concludere il procedimento di autorizzazione a coltivare una particolare varietà di mais OGM.
Dal primo aprile la sentenza permetterebbe l’esistenza delle prime piantagioni geneticamente modificate, destinate a causare un grave danno al patrimonio di biodiversità e di tipicità dell’agricoltura italiana.
Acli Terra sceglie di difendere e tutelare i caratteri distintivi delle produzioni agricole nazionali, pronta a mobilitare gli associati anche per una iniziativa referendaria contro gli OGM.
Le colture transgeniche, non solo mantengono l’agricoltura subalterna alle logiche industriali, ma introducono, con i brevetti e i contratti di coltivazione, una forma di controllo sulla produzione di cibo che mette a repentaglio la sicurezza alimentare del pianeta, sommandosi ai rischi di inquinamento genetico che minacciano la biodiversità naturale e l’integrità delle produzioni alimentari.

Fondamentalmente anche per questioni di sicurezza alimentare la stragrande maggioranza dei produttori e dei consumatori si oppone all’introduzione di OGM.

In quest’ottica, non per riserva di natura ideologica, gli OGM rappresentano un modello di produzione insostenibile.
Acli Terra condivide le prese di posizioni del Ministro Zaia e gli chiede di essere conseguente, intervenendo egli stesso con un emendamento riparativo nel decreto ‘mille proroghe’ e di dare concreta attuazione a scelte che formalizzino regole di tracciabilità e di etichettatura alle produzioni agroalimentari per scongiurare rischi economici ed ambientale di proporzioni imprevedibili.

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