giovedì 29 aprile 2010

Acli Terra sostiene il “Referendum per l’acqua pubblica”.




Acli Terra ha aderito alla campagna referendaria per dire "NO alla privatizzazione dell'acqua" e fa parte, insieme alle Acli, del Comitato Promotore del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.
Il Comitato ha avviato la raccolta delle firme il 24 Aprile scorso, con l’obiettivo di dar luogo al referendum per la primavera del 2011.
La campagna referendaria si sviluppa su tre quesiti, depositati in Corte di Cassazione il 31 marzo, che, sostanzialmente, chiedono di: fermare la privatizzazione dell’acqua; aprire la strada della ripubblicizzazione; eliminare i profitti dal bene comune acqua.
Secondo il Presidente di Acli Terra, Michele Zannini, il referendum è una tappa fondamentale per ribadire che l’acqua è innanzitutto un diritto per tutti, oltre che un bisogno fondamentale.
“La differenza tra bisogno e diritto è sostanziale” sostiene Zannini; “affermare che l’acqua è un diritto significa riconoscere che la collettività ha la responsabilità di creare le condizioni affinché questo diritto possa essere garantito in maniera universale, come sollecita Sua Santità Benedetto XVI. Se, invece, l’acqua viene considerata solo nella sfera dei bisogni, la sua soddisfazione, come per tutti i bisogni in genere, è delegata alla capacità economica dei singoli. Ad Acli Terra risultano dati allarmanti: circa un miliardo di persone non dispone di acqua potabile, 2,5 miliardi di persone non possiedono servizi sanitari ed 8 milioni di persone, ogni anno, muoiono per malattie legate alla carenza di acqua. In questo quadro si aggrava sempre più il problema della gestione delle risorse dell’acqua e del suo recupero, contesa tra uso civile, industriale e agricolo, con gravi rischi di nuovi conflitti interni alle società e, ancor più, tra gli Stati. La nostra Associazione agricola sostiene, quindi, l’idea che l’uso dell’acqua è un atto di responsabilità, fondamentale espressione di una capacità di consumo sostenibile e critico, proprio perché l’acqua rimane una risorsa insostituibile e purtroppo limitata della natura”.
Su queste basi il Presidente Zannini ha impegnato tutte le strutture territoriali di Acli Terra ad esprimere il massimo di iniziativa e di presenza nei Comitati promotori, a livello locale, per la raccolta di firme e per la mobilitazione a sostegno della campagna referendaria.

giovedì 15 aprile 2010

Acli Terra con Focsiv e Coldiretti per discutere di agricoltura e povertà.


In vista della celebrazione della 46a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, Coldiretti e FOCSIV- Volontari nel mondo hanno organizzato un seminario di studi dal tema “Per un’agenda di speranza: agricoltura, clima e nuove povertà”, che si terrà venerdì 16 aprile presso il Grand Hotel Palazzo Carpegna, a Roma.

Il programma dell’evento prevede diversi interventi, tra i quali quello di S.E. Mons. Arrigo Miglio, Presidente del Comitato Scientifico e Organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani, e un dibattito di particolare importanza che vede la partecipazione dei più autorevoli Rappresentanti del Gruppo di evangelizzazione del mondo rurale della CEI.

Acli Terra, Federagri MCL, Ugc CISL, FAI CISL e Coldiretti convengono in un percorso di confronto delle loro specifiche esperienze associative per individuare soluzioni condivise alla crisi alimentare mondiale ed un modello produttivo sostenibile.

Tra gli altri sono previsti anche gli interventi di Sergio Marelli, Segretario Generale di Focsiv e di Franco Pasquali, Segretario generale di Coldiretti e Coordinatore di Retinopera.

Porterà il suo contributo al dibattito Michele Zannini, Presidente Nazionale di Acli Terra, Associazione professionale agricola promossa dalle Acli, che ha scelto, come pilastro della propria visione, il riferimento al valore della responsabilità etica delle imprese, come espressamente richiamata da Papa Benedetto nell’Enciclica “Caritas in Veritate”.

«L’economia ha bisogno di etica per il suo corretto funzionamento – sostiene Zannini – ed in questa direzione Acli Terra ribadisce la propria ferma determinazione a sostegno del diritto di tutti i popoli alla sovranità alimentare e la considerazione del valore della terra come una priorità universale, contro il modello economico attuale che si basa, ancor oggi, sulla separazione tra profitto e responsabilità sociale d’impresa, chiuso in un’ottica di indiscriminata massimizzazione della produzione a danno della qualità del rapporto tra le persone e i territori in cui vivono».