martedì 28 settembre 2010

Zannini (Acli Terra) al Forum delle Associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro

A margine del Convegno del “Forum delle persone e delle Associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro”, che si è tenuto contemporaneamente in quattro Città italiane, ognuna, in qualche modo, simbolo di grandi questioni nazionali, Napoli, Bari, Reggio Calabria e Palermo, il Presidente nazionale di Acli Terra ha commentato: “c’è un Mezzogiorno ormai non disposto più a rassegnarsi, che vuole far sentire la sua voce e riaffermare la dimensione nazionale delle vertenze che minacciano il suo sviluppo in tutti i settori dell’economia, dall’apparato industriale a quello turistico ed agroalimentare, fino al sistema dei servizi sociali e della sicurezza ambientale”.

Le grandi Associazioni, tra cui le Acli, che si sono date appuntamento nel Sud, hanno anche sottolineato come non basta segnalare l’inadeguatezza amministrativa diffusa in moltissimi territori; serve mettere in campo una nuova grande idea dello sviluppo che risulti anche strettamente collegato all’impegno per la legalità.

Adottare misure di fiscalità di vantaggio per tutte le imprese che operano al Sud e qualificare la spesa degli interventi europei e nazionali, che impegnano risorse nel Mezzogiorno d’Italia, vuol dire creare vere opportunità di recupero e di valorizzazione di potenzialità che il Sud stesso non ha ancora espresso.

In questo contesto – per Zannini – l’agricoltura e l’industria alimentare, che contribuiscono in maniera rilevante a sostenere il Pil, non possono più rimanere ai margini dei processi che governano l’economia e il mercato.

Lavoro, occupazione, sviluppo, qualità delle produzioni sono i riferimenti strategici di un’agricoltura in grado, in Italia, di produrre beni alimentari esclusivi per qualità e tipicità, ma anche di assicurare beni sociali, relazionali, pubblici, patrimonio di una cultura rurale indispensabile alla complessiva tenuta democratica della nostra società”.

venerdì 17 settembre 2010

Acli Terra all’Assemblea di Firenze per il referendum per l’Acqua Pubblica

Acli Terra, alla vigilia dell’Assemblea nazionale dei promotori del referendum per l’Acqua Pubblica, che si terrà a Firenze, a cui prenderà parte, conferma che l’iniziativa è una tappa fondamentale per ribadire che l’acqua è innanzitutto un diritto per tutti, oltre che un bisogno fondamentale.

Il Presidente dell’Associazione, Michele Zannini, sostiene che: “La differenza tra bisogno e diritto è sostanziale; affermare che l’acqua è un diritto significa riconoscere che la collettività ha la responsabilità di creare le condizioni affinché questo diritto possa essere garantito in maniera universale, come sollecita Sua Santità Benedetto XVI. Se, invece, l’acqua viene considerata solo nella sfera dei bisogni, la sua soddisfazione, come per tutti i bisogni in genere, è delegata alla capacità economica dei singoli.” Ad Acli Terra risultano dati allarmanti: circa un miliardo di persone non dispone di acqua potabile, 2,5 miliardi di persone non possiedono servizi sanitari ed 8 milioni di persone, ogni anno, muoiono per malattie legate alla carenza di acqua. In questo quadro si aggrava sempre più il problema della gestione delle risorse dell’acqua e del suo recupero, contesa tra uso civile, industriale e agricolo, con gravi rischi di nuovi conflitti interni alle società e, ancor più, tra gli Stati.

L’Associazione agricola delle Acli sostiene, quindi, l’idea che l’uso dell’acqua è un atto di responsabilità, fondamentale espressione di una capacità di consumo sostenibile e critico, proprio perché l’acqua rimane una risorsa insostituibile e purtroppo limitata della natura.

Su queste basi il Presidente Zannini conferma l’impegno di tutte le strutture territoriali di Acli Terra ad esprimere il massimo di iniziativa e di presenza nei Comitati promotori, a livello locale, per la mobilitazione a sostegno della campagna referendaria.

APPELLO ASSEMBLEA MOVIMENTI PER L’ACQUA


Noi, donne e uomini dei movimenti per l’acqua

che in questi anni e in tutti i territori

·abbiamo contrastato le privatizzazioni di un bene comune essenziale alla vita;

·abbiamo costituito il Forum italiano dei movimenti per l’acqua, socializzando i saperi e le esperienze, rafforzando reciprocamente le nostre lotte, allargando la sensibilizzazione e il consenso;

·abbiamo promosso con oltre 400.000 firme una legge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua e la sua gestione partecipativa;

·abbiamo promosso mobilitazioni territoriali, manifestazioni nazionali e appuntamenti internazionali per riappropriarci di ciò che a tutti appartiene, per garantire a tutte e tutti un diritto universale, per preservare un bene comune per le future generazioni;

·abbiamo promosso una campagna referendaria che si è conclusa con lo straordinario risultato di oltre un milione e quattrocentomila firme raccolte;

consapevoli del fatto che

-si apre ora una stagione decisiva per l’affermazione dell’acqua bene comune e della sua gestione pubblica e partecipativa;

-la battaglia dell’acqua è assieme una battaglia contro il pensiero unico del mercato e per una nuova idea di democrazia;

-una vittoria ai referendum della prossima primavera potrà aprire nuove speranze per un diverso modello sociale, basato sui diritti, sui beni comuni e sulla partecipazione diretta delle persone;

facciamo appello

alle donne e agli uomini di questo Paese, ai movimenti sociali territoriali, alla cittadinanza attiva, al mondo dell’associazionismo laico e religioso, alle forze sociali, sindacali e politiche, al mondo della scuola e della formazione, alle personalità della cultura e dell’arte, alle comunità religiose.

perché, in questi mesi che ci porteranno al referendum si apra una grande stagione di sensibilizzazione sociale sul tema dell’acqua, e si produca, ciascuno nella sua realtà e con le sue attitudini e potenzialità, uno straordinario sforzo di comunicazione sull’importanza della battaglia in corso e sulla necessità del coinvolgimento di tutto il popolo italiano, con l’obiettivo di arrivare all’ affermazione dei 3 referendum abrogativi.

Tutte e tutti assieme possiamo affermare l’acqua come bene comune, sottrarla alle logiche del mercato, restituirla alla gestione partecipativa delle comunità locali.

Tutte e tutti assieme siamo coinvolti nel problema e possiamo divenire parte della soluzione.

Il tempo è ora. Perché si scrive acqua e si legge democrazia.